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«Nel mio film si parla napoletano stretto, non metterò i sottotitoli: non è un dialetto, è una lingua. Chi capisce capisce, e chi non capisce, intuisce. Questo è il mio primo film napoletano, pensato a Napoli. Mi sono ispirato alla memoria della mia famiglia, le pizzelle al ragù e, come diceva Eduardo, quella sensazione di addormentarsi sentendo il suono degli ziti spezzati da mia madre».