Scompare la Certosa di San Martino, appena intuibili le sagome delle cupole delle chiese della città. Per un effetto ottico suggestivo e piuttosto inconsueto che, dalle prime luci dell’alba, accompagna il risveglio di Napoli.
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Per certi versi tolkeniane le atmosfere del golfo, in particolare a Ischia: qui il pontile aragonese, che conduce al Castello, sembra per più di un’ora dissolversi nel nulla. Con somma meraviglia di residenti e turisti, rigorosamente smartphone-muniti: lo spettacolo è da immortalare e sui social si presta bene ai cosiddetti “meme”.
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“Quello a cui stiamo assistendo stamattina è in realtà il classico fenomeno di ‘nebbia da avvezione’ – spiega il meteorologo Vincenzo Capozzi, volto noto delle previsioni meteo in tv (in particolare al TgR Campania) e ricercatore presso il dipartimento di scienze e tecnologie dell’università “Parthenope – È un fenomeno non del tutto inconsueto nella stagione primaverile, che si manifesta quando una massa d’aria molto calda di provenienza meridionale scorre sul mare ancora relativamente freddo. E da qualche giorno a questa parte – prosegue il meteorologo – siamo alle prese con un’area anticiclonica molto robusta di origine sub-tropicale che determina condizioni ideali per questo tipo di fenomeni. Come è facile immaginare – prosegue Capozzi – l’anticiclone sub-tropicale porta con sé aria molto calda e secca da meridione. Le temperature del mare, in questo periodo dell’anno, sono ancora relativamente fredde: durante l’anno, i valori più bassi di temperatura superficiale del mare si raggiungono, tipicamente, dalle nostre parti, nel mese di marzo). L’aria calda dunque è costretta a solleversi al di sopra dello strato di aria relativamente fredda che sovrasta la superficie del mare. Sollevandosi, si raffredda, condensa e dà vita alla formazione di banchi di nebbia, che trascinati dai venti possono estendersi ad i settori costieri e all’immediato entroterra”.
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Nessun disagio per i collegamenti marittimi, dove si segnalano solo tempi di percorrenza più lunghi dalle isole alla terraferma. “Ma è bene evidenziare che quello della nebbia d’avvezione è un fenomeno tipicamente molto localizzato e difficile da prevedere e che può essere molto pericoloso, sia a mare per chi naviga sia per chi sta a terra”, precisa il meteorologo.
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E con la giornata che entra nel vivo, la nebbia andrà diradandosi: resteranno le “cartoline” di una mattinata inedita.