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Gli anziani chiedono ancora il sanguinaccio con il sangue del maiale, ma si affermano le ” cartellate”. Dalla tarantella di Montemarano ai carri allegorici che sfilano tra i borghi di Castelvetere e Paternopoli, ma è soprattutto in cucina che l’antica tradizione del Carnevale resiste in Irpinia. Dal 1992 sarebbe fuorilegge, eppure il sanguinaccio, una miscela di gusto tra sangue di maiale e cacao, resta la crema proibita che non può mancare sulle tavole avellinesi.
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