
“Casacinema”, la multisala in via Cisterna dell’Olio a Napoli, ripropone questo fine settimana, in versione integrale, il grande film di Wim Wenders “Fino alla fine del mondo” (“Until the End of the World”), una maratona di cinque ore ricca di sorpresa per gli amanti del regista. Per motivi commerciali nel 1991 la prima versione fu tagliata fino a due ore e 38 minuti.
Gli orari
Venerdi 13 giugno ore 20 inizio
Sabato 14 ore 20 inizio
Domenica 15 ore 16 e 30 inizio
Ecco le differenze principali.
Durata
Versione cinematografica (1991): circa 158 minuti (2h38m)
Director’s Cut (2019): 287 minuti (quasi 5 ore divise in 3 parti)
Quindi oltre 2 ore di film in più nella versione integrale.
Struttura narrativa
La versione cinematografica era fortemente accorciata su richiesta della
produzione/distributori, risultando spesso confusa e frammentaria.
Il Director’s Cut segue la struttura originale in tre atti, pensata da Wenders:
1.?Road movie internazionale (Europa, Asia, Australia) — thriller e spionaggio
2.?Viaggio interiore e distopico — introduzione del dispositivo che registra i sogni
3.?Sogni, isolamento, dipendenza dalla tecnologia — critica sociale e riflessione filosofica
Il tono muta gradualmente dal thriller tecnologico alla fantascienza esistenziale.
Nella Director’s Cut c’è più spazio per i personaggi secondari, per
l’esplorazione del mondo futuro, e per il tema centrale del rapporto tra
uomo, immagine e memoria.
Si rafforza la critica anticipatrice verso la dipendenza da immagini
digitali, intelligenza artificiale, e la solitudine tecnologica
La famosa colonna sonora, con brani originali di artisti come U2, Talking
Heads, Lou Reed, R.E.M., Nick Cave ecc., rimane intatta in entrambe, ma
nel Director’s Cut è integrata meglio nel ritmo narrativo e accompagnata
da scene che danno più senso emotivo alla musica.
La versione cinematografica fu un insuccesso all’epoca, ritenuta troppo ambiziosa ma caotica.
La Director’s Cut è oggi considerata una delle opere più visionarie di Wenders, rivalutata dalla critica come un film culto che anticipava temi del XXI secolo (tecnologia, isolamento, immagini come droga).