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Napoli, Lapis Lazuli, lo spettacolo di Laskaridis al Mercadante: “Un arazzo di contrasti”

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L’energia creativa che tenta di dominare il caos, la forza del ritmo e della costruzione scenica di Euripides Laskaridis aprono la sezione internazionale del Campania Teatro Festival, domani sera (alle 21) al Mercadante (in replica lunedì alle 19). Approda a Napoli il suo Lapis Lazuli, ed è la prima volta dell’artista greco in città. «Napoli – dice – mi sembra un poco Atene: la folla, gli umori intensi. Sono stato al Museo Archeologico nazionale e a Pompei. Sono incredibili». Eppure, Laskaridis la cultura classica ce l’ha nelle vene, «ma in Grecia non abbiamo, ad esempio, quei magnifici mosaici». L’artista ha incontrato la stampa nel foyer della sala di piazza Municipio, per raccontare il suo spettacolo che coniuga danza e arti visive. «Ma non chiedetemi di spiegarlo: non ci sono parole per spiegare gli eventi e i personaggi in scena. Solo a fine spettacolo delle ci sono, e rievocano il latino». Laskaridis alle parole ha sostituito «una piattaforma dove ci sono amore, famiglia, vita». E la paura.

E allora, Lapis Lazuli viene descritto dagli organizzatori del Festival, come «un arazzo di affascinanti contrasti, originale spettacolo di danza e arti visive per cinque performer e un abbagliante cavalluccio marino, nato dal talento creativo di Laskaridis».

Creazioni che, riprende l’artista, «nascono dal mio subconscio: non parto da una idea, ma dalle emozioni. Certo come essere umano non posso non farmi carico della crisi politica, della crisi ecologica, o di quella identitaria». Crisi che leggeremo osservando la scena. «Ed è proprio nelle scene che io mi identifico» specifica Laskaridis, a partire da un qualsiasi elemento che riesca ad emozionarlo, fosse anche «un vestito, una capigliatura, una luce». E pazienza se la sua formazione come uomo di teatro deve tanto al metodo Stanislavskij: «Io non mi soffermo e non voglio rappresentare la psicologia dei personaggi. Non ho un approccio psicologico, ma guardo di preferenza all’anima, all’interiorità».

Lo spettacolo in questione (durata 75 minuti) è frutto di una coproduzione internazionale che coinvolge molti Paesi europei, come europea è la sua formazione, che guarda ben oltre il teatro e le performance artistiche greche. Laskaridis esplora «i temi della trasformazione e del ridicolo, mettendo insieme gli elementi grotteschi con quelli della commedia e dell’orribile». Il termine grottesco torna più volte nella conversazione con l’artista, che pure rivendica la sua formazione «col dramma classico», attingendo a Eschilo, Sofocle, Aristofane, «ma unendo innovazione e tradizione», come pure avevano fatti importanti suoi maestri. E cita Dimitris Papaioannou, Romeo Castellucci, Pina Bausch, William Forsythe, Christos Papadopoulos, Bob Wilson, col quale pure ha lavorato. Maestri che hanno cambiato il suo approccio al teatro. Il suo e quello di tante compagnie greche, che fino alla crisi economica che nel 2010 mise in ginocchio il suo Paese non avevano alcuna visibilità nei festival internazionali. «I critici hanno cominciato a guardarci con occhi nuovi solo dopo il 2010 e, a partire dal lavoro di Papadopoulos e Papaioannou, c’è stata una esplosione di voci greche». Di cui ora vediamo uno spettacolo, «ispirato dall’ipnotizzante pietra blu, nota per il suo comportamento imprevedibile sotto pressione». A partire dalla quale, Laskaridis crea «un nuovo mondo accattivante ed enigmatico, pieno di intriganti dualità. Iniziando da quel nome, spesso declinato come pietra del cielo, che ha in sé le contraddizioni dell’arte, della bellezza e della vita».

In scena, con Laskaridis: Angelos Alafogiannis, Maria Bregianni/Eftychia Stefanou, Dimitris Matsoukas, Spyros Ntogas.

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2025/06/14/news/napoli_lapis_lazuli_lo_spettacolo_di_laskaridis_al_mercadante_un_arazzo_di_contrasti-424669660/?rss

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