“La strada prende il nome dal pittore Luca Giordano, detto “Fai presto”, per la velocità con cui eseguiva le opere”. Oppure: “Questa, che è la piazza istituzionale della città, intitolata a re Carlo di Borbone nel 2019, è uno dei rari esempi, in area vesuviana, di “piazza di fondazione”, cioè nata ex novo”.
Sono due degli incipit dei testi narranti che ricoprono, seguendone le sagome, le dodici panchine letterarie installate in altrettanti punti di San Giorgio a Cremano. Ognuna di esse racconta la storia del luogo dov’è collocata, attraverso semplici testi elaborati con il supporto dell’architetto ed ex sindaco Aldo Vella e dello storico Ernesto De Martino.
Il progetto è stato promosso dal sindaco Giorgio Zinno e dal vicesindaco Pietro De Martino, impegnati da tempo a realizzare percorsi culturali finalizzati a destare l’attenzione dei cittadini.
L’inaugurazione è avvenuta alla presenza degli studenti dell’Istituto comprensivo “Massaia”, già coinvolti nel percorso Fai Scuole, che per l’occasione hanno fatto da “ciceroni” da piazza Carlo di Borbone a Piazza Troisi.
Tra gli aneddoti legati a Piazza Troisi vi è scritto, ad esempio, che è indicata nella mappa di Giovanni Carafa duca di Noja (1750-1775) come “li Taralli”, forse dal cognome di un’antica famiglia sangiorgese proprietaria del luogo. Piazza Carlo di Borbone, invece, si estendeva originariamente sul settecentesco giardino della villa di Bernardo Tanucci, ministro di Carlo e Ferdinando IV di Borbone.
Si tratta di aneddoti storici, curiosità e leggende, di cui è ricca San Giorgio a Cremano, che i cittadini potranno apprendere dalle panchine “parlanti”, fermandosi per qualche minuto. Le panchine sono collocate in Corso Roma, via Cavalli di Bronzo, piazza Troisi, via Marconi, via Galante, via Tufarelli, via San Martino, via San Giorgio Vecchio, Largo Arso, via Luca Giordano, via De Gasperi, piazza Carlo di Borbone e via Manzoni.
“Siamo particolarmente orgogliosi di queste installazioni – dice il sindaco Zinno – perché non sono solo abbellimenti di arredo urbano, ma elementi che identificano luoghi iconici della città ed evidenziano il rilievo culturale del territorio, esaltando il mito di San Giorgio a Cremano e la sua tipicità. Conoscere le origini del proprio luogo, la storia che custodisce, i fatti e i personaggi che hanno determinato svolte importanti per il territorio e la comunità, ha lo stesso straordinario valore che per un individuo conoscere i propri genitori. La conoscenza è una condizione indispensabile, sia per l’identità della comunità che per quella propria e personale. Valorizziamo il nostro territorio e sentiamoci orgogliosi di essere sangiorgesi”.
