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Autonomie, Calderoli: “Bicamerale? Una perdita di tempo”

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“Nella mia storia parlamentare fatta di nove legislature non ho mai visto una Bicamerale conclusa con successo, tutte si sono chiuse senza ottenere alcunché. Se tu non vuoi fare una cosa fai una commissione ad hoc, se non vuoi farla del tutto fai una Bicamerale e perderai ancora più tempo”. Così il ministro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli sulla proposta di Carlo Calenda di una commissione Bicamerale.

“Il Paese è fatto di Nord, Centro e Sud, deve viaggiare assieme e ci si augura tutto a velocità elevata. Il Nord non può permettersi di lasciar dietro il Sud e il Sud non può permettersi di non sviluppare le sue potenzialità” ha aggiunto il ministro a margine dell’incontro con il governatore della Campania Vincenzo De Luca. “Va trovata la quadra con tutte le Regioni – ha precisato – poi il secondo round sarà confrontarsi con i vari ministeri che hanno gestito quelle competenze e risorse, non li vedrò entusiasti nel fatto di cedere competenze e risorse. Siamo solo al primo tempo della partita”.

Dopo settimane di schermaglie a distanza, quindi, il ministro ha illustrato “al nemico-amico” De Luca come intende procedere sul progetto di autonomia dopo la svolta sui Lep, i Livelli Essenziali di Prestazione che – così come chiesto a gran voce da diverse regioni, soprattutto quelle meridionali – verranno definiti prima di andare avanti con la riforma.

“Venerdì ho visto Zaia – ha esordito il ministro incassando il riconoscimento dell’ex sindaco di Salerno per l’attesa svolta – e la visita di oggi in Campania non è casuale. Ci sono state telefonate, c’è  stato un confronto, anche uno scontro, utile a evidenziare lacune mai affrontare sul tema dell’autonomia differenziata. Parliamo dei Lep e di 23 materie trasferibili ma non solo, ci sono anche altre materie previste dall’articolo 117 Costituzione che non sono mai state definite. Il coraggio è dire che dopo 22 anni ci sono dei diritti civili che fanno parte della prima parte della Costituzione che nessuno ha mai tradotto in Lep”.

Calderoli ha indicato i punti principali della strategia: “Penso a intese nel giro di un anno, i primi sei mesi serviranno a definire i Lep e a seguire altri sei mesi per quantificare costi e fabbisogni standard e cosa costano i Lep. Nel frattempo l’ufficio parlamentare Bilancio sarà chiamato a mettere la bollinatura. Ho fatto un cronoprogramma di un anno, sto sentendo tutte le regioni per capire quelle funzioni che possono gestire rispetto allo Stato, attendo dalla Conferenza delle Regioni una proposta e mi impegno a rispettare le condizioni poste dalle regioni”.

“Dobbiamo sempre attendere la fine di questo lavoro, c’è stata una svolta radicale, nel senso che anche il ministro ha accettato l’impostazione di fondo della Campania, cioè prima di parlare di Autonomia definiamo i Lep per tutti i cittadini italiani. Definiti questi possiamo definire tutto il resto, questa è una acquisizione di grande rilievo da parte di Calderoli, dobbiamo dargli atto, poi ovviamente dobbiamo vedere la discussione di merito” ha commentato De Luca.

“Noi oggi abbiamo un peso politico in Italia perché – ha proseguito – dal 2019 abbiamo un bilancio in attivo e un equilibrio sia per il bilancio regionale, sia per quello sanitario. Abbiamo dimostrato capacità di rigore assoluto nella regione campania e quindi avendo accettato fino in fondo la sfida dell’efficienza oggi abbiamo anche la possibilità di alzare la voce”. “Mi pare – ha aggiunto – che Calderoli abbia accettato questa impostazione volta alla concretezza, noi siamo da decenni a parlare di autonomia, di Sud e decentramento ma abbiamo prodotto solo carte, quindi se riusciamo a produrre qualche risultato vuol dire abbiamo dimostrato capacità di governo a livello nazionale e non solo. Tempi? io credo che dobbiamo accelerare moltissimo e non dobbiamo moltiplicare commissioni e sottocommissioni”.

La regione Campania ha consegnato al ministro una proposta relativa all’autonomia. Nel documento si fa riferimento a sette materie le cui competenze andrebbero concentrate in capo alle regioni. Si tratta di pareri ambientali, impianti energetici, piani paesaggistici, trasformazione urbanistica ed edilizia, portualità, insediamenti produttivi e zes. Inoltre, introdurre nei procedimenti di competenza statale relativi a beni sottoposti a tutela paesaggistica i meccanismi del silenzio-assenso e del silenzio devolutivo, nell’ottica dell’accelerazione e dell’efficienza.
 

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2022/12/09/news/autonomie_calderoli_bicamerale_una_perdita_di_tempo-378288468/?rss

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