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Capodanno a Napoli, Clementino showman al Plebiscito: “Il mio rap sui brani dance, se ne cadrà il palco”

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“Noi rapper siamo un po’ come il detersivo: dobbiamo adattarci ad ogni superficie musicale”. Battuta pronta, sorriso aperto. Clementino è “un cuore aperto”, un inno al buonumore. Raggiungiamo il rapper, reduce dal successo del suo concerto a Ravello, mentre è in auto, diretto a Reggio Calabria per il suo prossimo live. Sabato sera sarà di ritorno a Napoli, tra i protagonisti del Capodanno a piazza Plebiscito. L’evento, presentato da Daniele “Decibel” Bellini (speaker ufficiale del Napoli allo stadio Maradona) lo vedrà protagonista assieme ad altri artisti, come Franco Ricciardi, Stefano Di Martino, Belen Rodriguez, Francesco Procopio Francesco Mastandea. Padrone di Casa, Peppe Iodice, col suo “Peppy Night”. “E’ sempre speciale suonare nella propria città” dice Clementino, che per la notte del 31 promette sorprese e una sessione speciale di “Cassa dritta”.

Cos’è, la “Cassa dritta”, Clementino?

“E’ esattamente la cassa da cui esce il suono, quella che porta il movimento col suo “tunz tunz”. Ho pensato che durante il mio spazio musicale di Capodanno proporrò al pubblico qualcosa di nuovo. La scaletta è questa: partiamo dal mie hit più amate, come “‘O Vient”, o “Cos Cos Cos”, passando per i nuovi singoli, come “Atm”, dall’album “Black Pulcinella” e per tanto freestyle, che amo particolarmente. Poi, la sorpresa: prendiamo quattro-cinque grandi brani dance da discoteca, conosciutissimi da tutti e creiamo al momento un rap sulla base. È una cosa che ho pensato assieme ai musicisti che mi accompagnano sul palco, Big Effe, Maik Brain e Dj Johnson”.

Insomma, una specie di “trick” musicale.

“Sì, qualche volta mi è capitato di farlo durante un concerto, ma stavolta intendo fare un vero e proprio medley. Ci sarà da divertirsi. Praticamente il palco, come si dice tecnicamente a Napoli “se n’car”, se ne cade per il trambusto. Che non vedo l’ora di portare in città, dopo tutti questi anni di clausura a causa dell’incubo Covid”.

Lo spettacolo di Capodanno sarà come una festa tra amici.

“Molti di noi fanno parte di questo mondo da tempo: ci conosciamo già. Sul palco, stasera, tra cantanti cantanti, presentatori e attori, siamo praticamente tutti amici. Suonare nella nostra città, fa sempre un effetto particolare. Ho avuto l’onore di farlo già in passato e ogni volta è stata un’emozione unica”.

Ha appena compiuto 40 anni, di cui già quasi venti di carriera. Già fatto un primo bilancio?

“Calcolo la mia carriera dal 2004, da quando ho vinto i miei primi freestyle. Negli anni precedenti provavo a capire come funzionava questa meravigliosa arte del rap e, fin da bambino, sapevo che questo sarebbe stato il mio mestiere. Molte volte mi giro e vedo quello che ho fatto, tra gavetta e lavoro. Ho cercato la forza di impegnarmi sempre, affrontando problemi personali e rallentamenti. Oggi, mi ritrovo ritrovo famoso e con persone che canticchiano i miei brani. Il rap mi ha donato 12 album, freestyle a valanga, tanti premi, featuring con grandi artisti. Ho viaggiato, incontrato persone, dando spazio e cuore alla musica. Non posso che sentirmi grato”.

E per il futuro, come si vede l’artista Clementino?

“Mi piace pensarmi come una persona che fa spettacolo, declinandolo in più arti: musica, intrattenimento, televisione, teatro. Seguo la mia strada, ma non so come mi vedo tra qualche anno. Qualcuno una volta mi disse che se in America una persona canta, recita lavora in tv, è un grande artista. In Italia è invece l’opposto, perché qui pare che tu possa fare solo una cosa . O sei cantante, o sei rapper, o sei intrattenitore. E se sei un intrattenitore, quando fai qualche battuta in più diventi commediante. Ecco, io rifiuto questa categorizzazione. Ho lavorato tanto e non voglio eliminare le discipline a cui sono tanto legato semplicemente per un preconcetto”.

Da qui, la sua curiosità e trasversalità nella musica e nello spettacolo.

“Nell’arte credo sia importante. Senza mai perdere il rapporto di sincerità col pubblico: niente sketch, niente battute, niente scenette preconfezionate a tavolino. La sincerità, da freestyler, è tutto. Mai cadere in convenzioni o meccanismi da incastrare ad effetto sui social network. Sincerità e grinta sono la chiave. Il divertimento la via. Poi, se durante tutto ciò riesci a confezionare una canzone che vola in classifica, non puoi che esserne felice”.

Dal 13 gennaio, la rivedremo su Rai 1 come giudice di “The Voice Senior”

“Sì, ed è stato fantastico: un’esperienza da cui imparo tanto, nel conoscere persone, magari un po’ avanti con gli anni, che non hanno mai abbandonato il loro grande sogno di fare musica. E tra queste persone c’è stata Claudia Arvati, finalista nella scorsa edizione e grande professionista. E’ stata la corista storica di Baglioni: se n’è andata da qualche giorno e la sua scomparsa ci ha profondamente colpito”.

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2022/12/29/news/capodanno_napoli_clementino_belen_de_martino_iodice-381148403/?rss

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