È morto a 89 anni Guido D’Angelo, ex assessore regionale e parlamentare. Protagonista della politica, docente universitario di Diritto urbanistico e Legislazione urbanistica all’Università Federico II di Napoli, era stimato e apprezzato per la sua competenza e il grande senso pratico. Nel suo appartamento, in un edificio ottocentesco alle spalle di Villa Pignatelli, si raccontò a Repubblica.
Per tre anni era stato assessore regionale all’Urbanistica, poi dal 1987 al 1992 parlamentare. In entrambi i ruoli aveva affrontato il tema dell’abusivismo. Di Napoli diceva: “È disordinata, ma io non me ne andrei mai. Ma mi devono spiegare questa cosa del traffico: l’ex assessore Donati disse che si doveva chiudere via Caracciolo per lo smog. Infatti lo ribadii scherzando in un convegno: alberi e acqua di mare buttano smog a non finire. Prendiamo la Villa Comunale: perché dev’essere sempre più degradata? E questi cantieri della metropolitana che non si chiudono mai? Una volta ho detto a un ingegnere dell’Ansaldo “prima di morire vorrei vedere piazza Municipio tornare com’era”. E Bagnoli, le sembra degna di un paese civile? Una bellezza a livello mondiale in quel degrado. Sono innamorato della mia città, graziea Dio non siè ancora costruito sull’acqua ma vorrei capire come funziona”. Era il 2013, tutti problemi ancora oggi evidenti.
Guido D’Angelo è diventato cultore della materia per la facoltà di Architettura: “Mi invitano a tenere lezione. Il mio successore mi presenta come il Maradona del Diritto dell’urbanistica. O l’Insigne. Insomma secondo me mi paragonano a calciatori bassi di statura, forse perché io sono alto 1.65”.
