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Evasione scolastica: nuovi dati e un patto educativo per i ragazzi

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Nel corso di un incontro per il Patto Educativo di comunità sono stati presentati i dati aggiornati sull’evasione scolastica in Campania e a Napoli

L’Assessore all’Istruzione Maura StrianoAbbiamo aperto la piattaforma per la dispersione scolastica
a metà ottobre e dal 26 di ottobre ad oggi sono arrivate 558 segnalazioni. È un dato sul quale dobbiamo porre la massima attenzione
in quanto rileva non tanto la dispersione ma l’evasione scolastica, è quindi un
passo precedente la dispersione. Se riusciamo a capire perché questi bambini e ragazzi non
stanno andando a scuola e a sostenere in qualche modo le famiglie, potremmo intercettare
delle fragilità e contrastarle dall’inizio, però si tratta comunque di un dato
allarmante. Le Municipalità 7 e 8  sono le più colpite con numeri abbastanza alti,
poi ci sono le Municipalità del centro storico con un’incidenza sulla città a
macchia di leopardo. Il patto educativo per la prima volta si focalizza su una
necessità reale che è quella di mettere al primo posto l’educazione; quindi
tutte le istituzioni, anche il terzo settore e la Chiesa si mettono insieme  per realizzare, con energie e risorse comuni, un
progetto di sostegno a quelli che sono i bisogni educativi della popolazione,
soprattutto di quella più fragile. Quello che andremo a fare, anche seguendo un dispositivo
riconosciuto dal Ministero dell’Istruzione, sono i patti educativi di comunità inquadrati
in un progetto educativo riconosciuto e formalizzato all’interno dell’offerta
formativa delle scuole che divengano in tal modo risorsa per il territorio e
viceversa. Ovviamente l’attenzione posta su questi dati richiede l’intervento
dei servizi sociali quindi dell’Assessorato al Welfare
”.

Ettore Acerra, direttore generale Ufficio Scolastico
regionale Campania
Dati sulla dispersione derivano da un trend storico che
però è in miglioramento di qualche punto percentuale rispetto a qualche anno
fa. Ciò non significa che bisogna fermarsi perché abbiamo comunque un numero di
ragazzi e giovani  che non acquisiscono nessun
diploma o qualifica molto più alto rispetto alla media europea. Occorre quindi
lavorare di rete e di squadra e l’Ufficio regionale scolastico della Campania da
diversi mesi insieme a diversi attori istituzionali, enti locali, Procura Minori,
Prefetture e terzo settore sta lavorando per costruire una strategia condivisa. Abbiamo adottato diverse misure, la prima è sugli organici –
 è stato diminuito il numero medio dei  ragazzi per classi, soprattutto nella primaria
–  aumentato il numero dei posti di sostegno
(24.000 quest’anno in tutta la regione) poi abbiamo cercato di accompagnare le scuole
per l’utilizzo dei fondi del PNRR che riguardano la prevenzione della povertà
educativa, destinati sia ad attività didattiche che a strutture e laboratori. Poi
c’è l’aspetto edilizia scolastica che è  fondamentale
e, per alcuni aspetti, critico. Si è lavorato in rete con scuole ed altri enti e questo è un
 concetto fondamentale ed è stata costruita
modalità condivisa di segnalazione dell’inadempimento dell’obbligo scolastico
che per il Comune di Napoli già utilizza piattaforma già funzionate.
Le scuole non hanno ancora ricevuto i fondi del PNRR ma
entro il 31 dicembre dovranno fare una prima progettazione, questa settimana
infatti  saranno pubblicate linee guida per
la progettazione esecutiva che consentiranno di capire meglio quali sono le
spese ammissibili utilizzabili nel biennio 2023 – 24
”.

Fonte: https://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/46617

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