Giovanni Lepre
economista

Napoli, malgrado i segnali di rinascita, continua a collezionare tanti primati negativi che qualche titolo di giornale piò essere classificato nella categoria dell’umorismo involontario. Che i nuovi treni della Circumvesuviana, infatti, possano entrare in funzione ‘già nel 2025’ induce a un sorriso, magari con una punta di amara rassegnazione, coloro che quotidianamente sono alle prese con i disservizi della linea, primo fra tutti quello provocato dal vecchiume in circolazione.

Gli amministratori dell’Eav hanno chiarito in diverse circostanze che le responsabilità della mancata sostituzione per tempo dei vecchi treni risale alle gestioni precedenti e che, oramai, l’unica soluzione per turisti e pendolari sta nell’armarsi di pazienza, in attesa di un futuro migliore.

Cerchiamo, per cortesia, di non ritardarlo ulteriormente, questo futuro. I ritardi clamorosi nella messa in esercizio dei nuovi treni della linea uno della Metropolitana di Napoli dovrebbero avere insegnato qualcosa. Evitiamo incidenti nei collaudi, dunque, e facciamo in modo che, ‘già nel 2025’ (direi meglio: ‘finalmente, nel 2025’) i treni della Circumvesuviana riprendano a caratterizzarsi come veicoli dignitosi, e non come ferraglia incredibilmente ancora in circolazione.