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L’urlo di Napoli: stop alle violenze in Iran. E intellettuali e artisti cantano “Bella ciao”

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Piazza Calenda non è una grande piazza, ma l’hanno resa affollata i napoletani che dicono no alla violazione dei diritti umani, alla negazione della libertà delle donne e di un intero popolo in Iran. Con una petizione su Change che ha raccolto 85.500 adesioni e che si può ancora firmare, Marisa Laurito, direttore del teatro Trianon Viviani, ha promosso tra mezzogiorno e le 14 il flash mob ma in effetti un vero e proprio spettacolo per la libertà, organizzato dall’attrice e sostenuto da un’ottantina di associazioni. Che ha sortito anche una presa di posizione istituzionale della Regione: «Pieno sostegno e adesione all’iniziativa organizzata oggi in piazza Calenda a Napoli da Marisa Laurito e dal teatro Trianon, insieme alle associazioni e ai cittadini che condividono la battaglia per i diritti civili del popolo iraniano – ha dichiarato il governatore Vincenzo De Luca – Siamo con le donne, i giovani e il popolo iraniano».

(ansa)

E ha annunciato che domani in Consiglio regionale sarà presentato un ordine del giorno rivolto al governo: «perché prenda iniziative per garantire la vita e l’incolumità di donne, uomini e giovani che manifestano». Del resto Marisa Laurito e tutti quelli che sono saliti sul piccolo palco avevano dichiarato subito: «È solo l’inizio». Nel cuore del quartiere di Forcella si sono dati appuntamento gente di spettacolo, politici e amministratori, esponenti del sindacato con attivisti iraniani, nomi della società civile per chiedere che l’Italia dica un determinante stop alle repressioni del regime iraniano, che vengano liberati i tanti giovani manifestanti arrestati, che si ponga fine alle esecuzioni (ieri due giovani impiccati). In prima linea anche i genitori di Mario Paciolla, il cooperante italiano morto in Colombia, e Giovanni Durante, papà di Annalisa, vittima innocente di camorra. Il 21 gennaio, la protesta napoletana si sposterà a Roma, all’Officina Pasolini, in viale Antonino San Giuliano, 187 alle 17.

(ansa)

Nella locandina un disegno, concesso in esclusiva da Laika, la misteriosa street artist mascherata considerata una voce per gli indifesi, i cui interventi di arte urbana sono ormai noti in tutto il mondo. Un altro contributo alla manifestazione di Desirée Klain, che ha aderito con Articolo 21 Campania, la giornalista che ha ideato il festival “Imbavagliati”. Momenti di alta commozione: Marisa Laurito non ha trattenuto le lacrime al termine della poesia letta da Marina Confalone. «Chiediamo al leader supremo Ali Khamenei – aveva detto l’attrice – l’immediata fine delle esecuzioni capitali e la fine delle repressioni da parte del regime sul popolo iraniano. Desideriamo che venga data la possibilità a donne e uomini iraniani di manifestare la propria disperazione nei confronti di un regime che da 44 anni non ha mai concesso il diritto fondamentale di ogni essere umano: la libertà».

Napoli, si canta “Bella ciao” alla manifestazione per le donne dell’Iran

«E chiediamo – ha aggiunto Laurito – al presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al ministro degli Esteri, Antonio Tajani, di prendere una posizione decisa e al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di convocare immediatamente l’ambasciatore iraniano dichiarandolo “persona non grata” e di richiamare il nostro ambasciatore in Iran. Chiediamo, infine, alla presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen, di mettere in campo tutte le iniziative per assicurare il rispetto dei diritti fondamentali in Iran». In strada manifesti e cartelloni: “Stop violence”, “Giù le mani dall’innocenza”, “They killed me in your silence”, ci uccidono con il vostro complice silenzio. Dal palco la giovane attivista iraniana, Pegah Moshir Pour, nata in Iran e cresciuta in Italia, ha recitato in italiano la canzone, scritta da un giovane iraniano, diventata l’inno delle proteste.

(ansa)

L’assessora regionale Armida Filippelli, e il vicesindaco di Napoli, Laura Lieto hanno espresso la vicinanza e il sostegno di Regione e Comune. E poi il segretario della Uil Campania, Giovanni Sgambati. La regia del flash mob dal titolo “Donna Vita Libertà” è stata di Davide Iodice, dal palco hanno recitato brani e suonato Patrizio Rispo, Marina Confalone, Valeria Parrella, Gianni Valentino, Lello Tramma, Roberto Colella, Fiorenza Calogero, Tommaso Primo, Dario Sansone dei Foja, Marcello Cirillo, Officine Gomitoli, Marco Zurzolo ha suonato a sorpresa e il Quartetto Sax di San Pietro a Majella ha eseguito “Bella ciao” con Lino Vairetti. Messaggio anche dal presidente della Federazione della stampa, Giuseppe Giulietti. Presente la senatrice Pd Valeria Valente. Nel pubblico Antonio Bassolino. Tra i promotori, Luciano Stella, Tosca, Edoardo Bennato, Nino Daniele, Andrea Morniroli, Alfredo Guardiano e Gianni Pinto.

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2023/01/08/news/lurlo_di_napoli_stop_alle_violenze_in_iran_e_intellettuali_e_artisti_cantano_bella_ciao-382513809/?rss

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