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Napoli

Nuovi progetti per la bellezza della città

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Poche volte nella storia recente della nostra città lo spazio collettivo è oggetto di una molteplicità di attenzioni diverse (progetti, sollecitazioni, necessità) di così cospicua rilevanza. Dai progetti di Scampia-Secondigliano, agli interventi, anche con il concorso coerente di privati, su piazza Mercato e Garibaldi, e poi Bagnoli.

In generale gli interventi sull’habitat urbano interessano la sostenibilità sociale (inclusione e coesione, qualità delle relazioni sociali), ma anche e forse ancor più conservazione e incremento della sua “bellezza civile”. Questi interventi devono combattere contro la bruttezza dilagante, accumulata soprattutto nel secondo dopoguerra, che coinvolge un patrimonio di eccezionale rilevanza, che a Napoli è vastissimo, e comprende le sue piazze storiche assediate da molteplici abusivismi che ne intralciano la piena fruizione.

Certo, non sarà facile per l’amministrazione comunale riuscire ad attuare una regia adeguata alle trasformazioni necessarie. E si pone subito l’interrogativo: necessarie a che? Si potrebbe dire, aprendosi all’orizzonte globale della città: alla sua salvezza. Giancarlo Consonni, professore di urbanistica a Milano, ha argomentato, drammatizzando, ma non tanto, Non si salva il pianeta se non si salvano le città, che è il titolo del suo ultimo libro.

In generale incombe il rischio che l’attività politica non soltanto non riesca a garantire una convergenza delle iniziative con l’obiettivo di promuovere la migliore convivenza. Ma soprattutto che le pratiche previste possano correre il rischio di privare le città della loro bellezza civile, senza dubbio una delle conquiste più rilevanti della storia umana. Con l’espressione “bellezza civile” ancora Consonni riprende e articola la nozione formulata da Giambattista Vico, proiettandola alla ricerca di un’identità collettiva e al concreto radicamento in ragioni di senso.

E per quanto le difficoltà odierne della bellezza della città, collegata a una condizione più ampia, non rendano facile costruire una visione coerente, è senza dubbio di grande rilevanza che in questa fase a Napoli l’insieme delle trasformazioni progettate e di quelle che l’opinione pubblica reclama a gran voce riesca a imporre la responsabilità di costruire un percorso coerente. Non si tratta ovviamente di riuscire a realizzare i progetti, le trasformazioni sollecitate, ma di mettere a sistema un sistema complesso ripristinando la “bellezza civile” degradata in troppe parti della città. Serve un difficile, raffinato sistema.

Poche volte l’amministrazione comunale a Napoli ha avuto al suo interno le capacità e le sensibilità necessarie per avviare un progetto così significativo. E certamente la città se lo aspetta. Ancora una volta: “Hic Rhodus, hic salta”.

Fonte: https://napoli.repubblica.it/cronaca/2025/01/19/news/nuovi_progetti_per_la_bellezza_della_citta-423948110/?rss

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